FONDAZIONE

LA FONDAZIONE

“Il passato mi ha rivelato la struttura del futuro.” – PIERRE TEILHARD DE CHARDIN

Un simbolico ritorno alle origini per scommettere sul futuro: è la sfida che ha spinto l’avvocato Alessandro Favaretto Rubelli – Cavaliere del Lavoro e presidente di Rubelli S.p.A. – a dar vita nel 2018 alla Fondazione Rubelli con l’intento di promuovere e diffondere il patrimonio culturale, storico e contemporaneo dell’Azienda Rubelli, sia mediante la valorizzazione dei beni materiali in cui esso si manifesta, sia attraverso progetti e iniziative volti alla conoscenza della cultura d’impresa Rubelli come parte del più generale patrimonio culturale del paese.

Con un rinnovato percorso espositivo e un ambizioso progetto di archiviazione digitale la Fondazione apre le porte del trecentesco Palazzo Ca’ Pisani Rubelli, secolare dimora della famiglia Rubelli.

Situata nel cuore di Venezia e luogo privilegiato di conservazione dei documenti più antichi dell’Archivio Storico Rubelli, dall’anno della sua nascita nel 1889 ai giorni nostri, e della Collezione acquisti.

LA STORIA

Lorenzo Rubelli, fondatore dell’Azienda, acquista nel 1889, a quaranta due anni, il settecentesco opificio veneziano di Giovanni Panciera, ereditato nel 1835 da Giovanni Battista Trapolin.

L’acquisto dell’opificio e la conseguente trasformazione in una tessitura moderna, testimoniano il contributo che questo abile imprenditore, prima diplomatico e poi uomo d’affari, ha fornito per la rinascita dell’arte tessile veneziana, la cui quasi totale scomparsa era avvenuta a seguito delle politiche repressive di Napoleone e del dominio austriaco.

Con Lorenzo Rubelli l’azienda inizia un percorso culturale e produttivo, saldamente ancorato alla successione familiare, che, dal figlio Dante Zeno, al nipote Alessandro Favaretto Rubelli, giunge ininterrotto fino ai giorni nostri.

AVANGUARDIA

ALL’AVANGUARDIA:

tra tradizione e tecnologia, tra famiglia e industria

1. I soprarizzi a mano, certo. È per essi, per la perizia con cui ripropone una tradizione secolare, che Rubelli si fa conoscere fin da subito in Italia e nel mondo. Un radicamento nella tradizione che non è mai però stanca ripetizione di temi e di forme, ma che al contrario è base di una costante ricerca del nuovo e del bello.

2. Ecco allora che ai soprarizzi si affiancano presto altre produzioni, garantite da Rubelli ma affidate a un sempre più ampio nucleo di fabbricanti esterni, ognuno tra i migliori nel suo campo: damaschi, broccati e broccatelli, joyeries, tele delle più diverse fatture.

3. È una forma mentis, anzitutto: la tensione a cogliere quanto di meglio il mondo propone – spunti, idee, mezzi, materiali – per avere un’azienda moderna, per realizzare tessuti sempre più belli e di qualità.

Dall’iniziale apertura di nuove filiali in Italia, le stoffe Rubelli contribuiscono all’eleganza e alla raffinatezza dei luoghi più prestigiosi nazionali e internazionali.

4. Ma che cos’è che tiene insieme queste istanze? Qual è il fattore capace di legare l’innovazione e la tradizione, l’industrializzazione e la qualità attenta dell’artigianato, l’internazionalizzazione e il profumo inconfondibile dei canali di Venezia? È l’impronta familiare che imprime all’azienda il suo carattere: dalla direzione di Dante Zeno fino all’epopea guidata da Alessandro Favaretto Rubelli e ancora in corso, il senso di un’impresa tra persone, di un’attenzione reciproca e di una partecipazione sentita alle vicende dei propri compagni di lavoro e del proprio territorio.

INTERVISTA ALL’AVVOCATO FAVARETTO RUBELLI

CHI SIAMO

Fondatore è l’avvocato Alessandro Favaretto Rubelli.

Il governo della Fondazione è affidato al Presidente, al Consiglio di Amministrazione e al Revisore dei Conti. Il Direttore, nominato ai sensi dell’art.11 dello Statuto, collabora con il Presidente ed il Consiglio di Amministrazione ai fini del buon andamento amministrativo e gestionale della Fondazione. Provvede alla gestione organizzativa e amministrativa, nonché alla promozione delle iniziative approvate, dando esecuzione alle deliberazioni degli organi della Fondazione.

COLLABORAZIONI

La Fondazione collabora con studiosi di storia dell’arte, esperti e docenti del tessile, disegnatori, tecnici, archivisti, fotografi, esperti di design e comunicazione. Ogni professionalità concorre alle sfide che la Fondazione si pone per la valorizzazione del proprio patrimonio e per la coesione sociale e sul territorio.